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I WORKING PACKAGES (WP) - TASK 2: TEST SITE "MESSINA STRAIT
Responsabili: Lucia Margheriti e Giuseppe D'Anna | INGV - Centro Nazionale Terremoti

UR INGV

Obiettivo: Il maggior contributo è mirato alla installazione di una rete terra-mare di osservazione sismometrica e geodetica ed allo sviluppo di una banca dati integrato per studiare tramite tecniche standard ed innovative il campo di deformazione dello stretto di Messina all'interno dell'area Calabro-Peloritana e cosi' contribuire alla comprensione della sismotettonica in atto.

L'UR si articola in quattro working packages:

  • WP2.1: Ocean Bottom Seismographs deployment and test (Responsabili: Giuseppe D'Anna e Giorgio Mangano)
    Obiettivo: Installazione di stazioni OBS per acquisire dati sismici e di pressione in modalità congiunta terramare. L'uso di tali strumenti rappresenta una nuova frontiera per la sismologia italiana, visto che fino a poco tempo fa non è stato disponibile in Italia questo tipo di strumentazione. Un obiettivo ulteriore sarà quello di testare per la prima volta un sistema di comunicazione acustico che consenta il recupero di porzioni si segnali senza la necessità di recuperare la stazione dal fondo marino.
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  • WP2.2: Integrated seismic data bank and refined earthquake location to define seismogenetic structures (Responsabile: Milena Moretti)
    Obiettivo: Costruzione di una Banca Dati sismologica integrata terra-mare che permetterà localizzazioni di precisione di eventi di bassa magnitudo e la definizione quindi di strutture sismicamente attive.
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  • WP2.3: Seismic anisotropy (Responsabile: Davide Piccinini)
    Obiettivo: Studio dell' anisotropia sismica: tra i vari studi che verranno condotti dai diversi gruppi di ricerca sulla banca dati dell'esperimento "Messina 1908-2008" (definizione di modelli di velocità ed attenuazione, definizione di discontinuità crostali etc) si prevede, all'interno di S5, lo sviluppo e l'applicazione di un codice semiautomatico di stima dell'anisotropia delle onde S. Infatti, l'anisotropia delle onde di taglio e' legata al campo di deformazione (fatturazione) delle rocce all'interno delle quali tali onde viaggiano. Il codice consentirà una determinazione dei parametri anisoropici in tempo quasi reale, permettendo di valutare eventuali variazioni temporali possibilmente legate a variazioni delle condizioni di sforzo nel volume sismogenetico indagato.
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  • WP2.4: Ground deformation pattern of the Calabro-Peloritani area and the Messina Straits from GPS networks and terrestrial data (Responsabile: Mario Mattia)
    Obiettivo: Studio del campo di deformazione dell'area Calabro-Peloritana dello Stretto di Messina da reti GPS e dati di triangolazione e di livellazione. Questi dati permetteranno la descrizione del campo di deformazione regionale dell'area Calabro-Peloritana ed una stima del tasso di deformazione nello Stretto di Messina. Si potrà valutare l' accumulo di sforzo sulle possibili faglie responsabili del terremoto del 1908 e definire tramite un codice ad elementi finiti la compatibilità delle sorgenti proposte con la reale dinamica in atto.
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    UR dell'Università di Messina

  • WP2.5: Fault mechanisms and tectonic stress regime in the Messina strait (Responsabile: Giancarlo Neri)
    Stato dell'arte: L'area dello Stretto di Messina, notoriamente sede di sismicità anche particolarmente violenta, è da molti anni luogo di indagini geologiche e geofisiche, e di analisi dei meccanismi sismogenetici (v. la bibliografia più recente di Montone et al., 1999; Frepoli e Amato 2000a/b; Neri et al, 2003, 2004). Tali analisi hanno permesso una seppur lenta evoluzione delle conoscenze sismotettoniche nell'area ed una preliminare modellazione della distribuzione locale degli stress tettonici (Neri et al., 2005). Le caratteristiche non ottimali delle reti sismometriche operanti sul territorio, ed i limiti dei metodi di analisi disponibili sino a pochi anni addietro per lo studio dei meccanismi focali dei terremoti di magnitudo medio-bassa (< 4), hanno significativamente limitato la quantità e la qualità delle informazioni ricavabili dalle indagini. Oggi, grazie ai più recenti potenziamenti della rete strumentale operante nell'area, ed a seguito dei significativi affinamenti delle tecniche di analisi che eseguono l'inversione delle forme d'onda dei terremoti di magnitudo più bassa, si sono determinate le condizioni per un approfondimento delle conoscenze, basato sullo studio di nuovi dati sismici e sulla rielaborazione per mezzo delle nuove tecniche dei dati già acquisiti nel passato.
    Obiettivo: L'UR-Messina si propone di contribuire al Progetto S5 attraverso l'analisi dei meccanismi dei terremoti e dei campi di stress sismogenetico e di strain sismico nell'area dello Stretto di Messina. L'analisi riguarderà sia i dati di più recente ed attuale acquisizione (ci si riferisce in particolare all'esperimento INGV in itinere), sia i dati acquisiti negli ultimi venti anni ad opera delle reti sismometriche operanti in modo permanente nella regione. I nuovi dati disponibili per le indagini, unitamente all'impiego di nuovi metodi basati sull'inversione delle forme d'onda (da applicare anche ad una parte dei dati del passato), ci pongono nella condizione di conseguire progressi rilevanti nella conoscenza dei meccanismi di accumulo degli stress tettonici nell'area e nella caratterizzazione dei conseguenti processi di faulting sismogenetico.
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    BIBLIOGRAFIA

    Arniani A., Serpelloni E.,and Bonazzi C. (2007) - Pattern of deformation around the central Aeolian Island: evidence from multichannel seismics and GPS data. Terra Nova 19, 5 pp 317-323.

    DÕAgostino, N., and G. Selvaggi (2004) - Crustal motion along the Eurasia-Nubia plate boundary in the Calabrian Arc and Sicily and active extension in the Messina Straits from GPS measurements, J. Geophys. Res., 109, B11402,doi:10.1029/2004JB002998.

    Faccenna, C., T. W. Becker, F. P. Lucente, L. Jolivet, and F. Rossetti (2001) -History of subduction and back-arc extension in the central Mediterranean, Geophys. J. Int., 145, 809Ð820.

    Lucente F.P., Margheriti L., Piromallo C. and Barruol G. - Seismic anisotropy reveals the long route of the slab through the western-central Mediterranean mantle, EPSL 241 517-529.

    Neri G., Barberi G., Oliva G., Orecchio B. (2004) - Tectonic stress and seismogenic faulting in the area of the 1908 Messina earthquake, South Italy, Geophysical Research Letters. vol. 31 (10), pp. L10602-1-L10602-5.

    Pino, N. A., D. Giardini, and E. Boschi (2000) - The December 28, 1908, Messina Straits, southern Italy, earthquake: Waveform modeling of regional seismograms, J. Geophys. Res., 105, 25,473Ð 25,492.

    Pondrelli, S., C. Piromallo, and E. Serpelloni (2004) - Convergence vs. retreat in Southern Tyrrhenian Sea: Insights from kinematics, Geophys. Res. Lett., 31, L06611, doi:10.1029/2003GL019223.

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    Gli obiettivi del Task 2

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    Pagine a cura di Milena Moretti e Raffaele Di Stefano